Solo per amore

La vita, l'universo e tutto quanto

Mese: ottobre, 2014

Nel cassetto della biancheria

by cristinadellamore

L’altro giorno lei mi ha sorpresa mentre contemplavo, sconsolata, il cassetto della biancheria.

Sconsolata per il caos che vi regnava: ogni sera, mentre pescavo mutandine e reggiseno puliti per la mattina dopo, mi dicevo che sì, bisognava mettere un po’ d’ordine. Poi me ne scordavo, anche per colpa sua che mi baciava, abbracciava e distraeva.

“Ti aiuto”, ha detto prendendo in pugno la situazione, “così vediamo se ti serve qualcosa di nuovo, e poi tu aiuti me”.

Abbiamo tirato fuori tutto quello che c’era, e sono comparse cose che neanche ricordavo più di avere; in un angolo, era finito un meraviglioso bustino che mi aveva regalato lei qualche anno fa e che avevo indossato solo un paio di volte, e poi ho ritrovato un reggiseno a balconcino che pensavo addirittura di aver buttato via e che indossavo principalmente per la gioia di vedere il desiderio nei suoi occhi.

Neglette, dopo l’estate, c’erano anche le calze che non indossavo dall’aprile scorso, i gambaletti che uso sotto i pantaloni e le autoreggenti per le rare volte che posso indossare una gonna, e che coincidono con quelle in cui non ci spostiamo in moto. E in fondo in fondo anche quelle di seta con la riga, da portare con il reggicalze che mi regalò lei tanto tempo fa.

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Asfalto bagnato

by cristinadellamore

Acquerugiola per tutta la notte ed anche in una specie di alba uggiosa e molto autunnale, e allora fuori dall’armadio le tute arancione che ci danno l’aspetto di viaggiatrici interstellari e che detesto perché quando mi siede alle sue spalle sulla moto e la abbraccio non riesco a sentire il suo corpo.

Lei ha guidato con molta attenzione, usando le marce basse, schivando le più evidenti rughe dell’asfalto ed evitando le buche più dure. Probabilmente ci abbiamo messo più tempo degli altri giorni, anche perché il traffico mi è sembrato più pesante e più confuso, ed ogni tanto lei doveva mettere un piede a terra per cercare un varco tra le macchine che si ammucchiavano lungo i quasi venti chilometri di strada che ogni mattina percorriamo; e insomma, quando finalmente mi ha depositata davanti all’ufficio ed ha rialzato la visiera del casco per baciarmi l’ho vista pallida e tesa.

Io invece, incredibilmente, stavo benissimo. Le vibrazioni della moto in mezzo alle mie gambe mi avevano regalato sensazioni particolari, e altrettanto incredibilmente, nonostante la tuta che la infagottava, mi era sembrato di sentire la sua pelle tiepida sotto le dita mentre la stringevo.

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Quando piove ci si bagna (1)

by cristinadellamore

Storie di Elfi e di Uomini

Tutti quelli che sono così entusiasti del bel tempo antico avrebbero dovuto trovarsi lì dove si trovava la protagonista di questa storia: era un angolo di strada stretto da mura di pietra incombenti e minacciose, ovviamente non lastricato o asfaltato, e per completare l’opera, stava diluviando. Quindi piedi nel fango e tutto il resto del corpo riparato in qualche modo sotto un mantellone di cuoio più o meno impermeabile, che copriva una giubba di lana nera corta ed aderente e degli informi pantaloni dello stesso colore ma di una stoffa diversa, meno calda e più rigida, che finivano in uno strano paio di stivali dalla suola molto alta che le arrivavano poco sopra la caviglia e che forse erano l’unica parte dell’abbigliamento che avesse un senso, peccato che il pellame duro e la forma un po’ troppo squadrata mettevano a dura prova le estremità, anche perché al posto di calze…

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La vigilia di Ognissanti

by cristinadellamore

Sì, insomma, Halloween, ovvero All-Hallows-Eve, che potrebbe derivare da Samain, festa celtica, ma anche no. D’altronde il cristianesimo si è impossessato della festa del dio Mitra e ne ha fatto il Natale, figuriamoci. Solo che non ci interessa più di tanto una disquisizione dotta sulle origini della festa, siamo state invitate da amici e vogliamo cogliere l’occasione per divertirci.

“Tu sarai la diavoletta tentatrice”, ha deciso lei con tono che non consentiva repliche, “ed io l’anima in pena”.

Quindi per me bustino, calze e scarpe rosso fuoco, ed adeguato trucco.

“Detesto truccarti, per quanto sei bella e perché non ne hai bisogno, ma accentuerò l’aspetto pericoloso della tua bellezza”, ha detto, e si è limitata a passarmi l’eye-liner un po’ più forte del solito ed a spalmare con un pennellino il rossetto più vivace e forte che ha trovato, brontolando un po’ perché “adesso non potrò baciarti fino a stanotte”.

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Al buio

by cristinadellamore

Mi accartocciai in un angolo del nostro letto, mi tirai la trapunta sulla testa e chiusi gli occhi. Avevo voltato le spalle un istante dopo essermi accorta che lei si era addormentata, mi ero liberata dalla gentile stretta della sua mano sul mio seno, avevo rinunciato al profumo dei suoi capelli e della sua pelle per affondare la faccia nel cuscino.

Avevo paura, ecco la verità.

Stanca, tirata, dimagrita, lei mi sorrideva sempre con amore, con amore mi guardava e mi cercava, ma non la vedevo più serena e solare come ero abituata. Dovevo pensare e capire, trovare le ragioni e le contromosse per prevenire una possibile crisi del nostro matrimonio.

Mi sentivo sporca e brutta. Mentre lei faceva la doccia avevo anche frugato nella sua borsetta alla ricerca di non saprei dire cosa. Un gesto orribile, ma ero stanca di chiederle cosa c’era che non andava e di sentirle rispondere che sì, era preoccupata per il lavoro, ma non c’era una niente di specifico, solo un disagio per dover vedere troppe cose sgradevoli e troppe donne in difficoltà, maltrattate e rese schiave solo per il loro essere donne.

“Guardo loro e vedo noi, amore, e vedo tutte le donne”, mi aveva detto.

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La spesa settimanale

by cristinadellamore

Per abitudine, per educazione, per prudenza, anche se non sarebbe necessario lei insiste su un punto: “I soldi si spendono ma non si sprecano”.

Pare lo dicesse il nonno, che ricordava gli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra e, forse, non si fidava del benessere raggiunto; doveva essere un bel tipo, mi dispiace di non averlo conosciuto, come non ho conosciuto i suoi genitori che dovevano essere delle persone meravigliose per aver cresciuto lei così come è diventata.

E allora, tra gli scaffali del supermercato, va in onda, in genere nel primissimo pomeriggio di ogni sabato, lo spettacolo del confronto e della ricerca della migliore offerta, senza dimenticare l’attenzione all’ambiente con la ricerca, se possibile, del mitico chilometro zero.

C’è da dire che se la protagonista è lei, ed io sono la spettatrice divertita, l’oscar per il miglior attore non protagonista va indubbiamente assegnato a quelle figure senza volto che decidono la posizione dei prodotti sugli scaffali: avete notato che, salvo casi eccezionali, su dieci marche di pomodori pelati quella che costa meno è collocata o  raso terra o immediatamente al di sotto del soffitto?

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Quasi una prefazione

by cristinadellamore

Due parole di spiegazione.
Questo è un piccolo progetto parallelo; avevo pensato di pubblicarlo direttamente qui, poi sono stata a sentire il consiglio di un amico: sull’altro blog ci sarà, per il momento, un post alla settimana, se vi piacerà magari ripenserò il tutto.

Storie di Elfi e di Uomini

Allora, fino a qualche mese fa io ignoravo tutto del fantasy: non avevo mai letto Tolkien (e se è per questo non l’ho ancora letto e non credo lo leggerò), non avevo mai giocato, on line o meno, a cose tipo Dungeons & Dragons e via di questo passo.

Poi un amico ha cominciato a farmi conocere qualcosa di questo universo, che preso a piccole dosi è affascinante.

E mi sono accorta di una cosa: quasi tutto quello che si trova nelle librerie italiane, in materia, è roba per ragazzi, o al massimo per “young adults”, modo elegante per definire adolescenti brufolosi alla ricerca di alternative all’onanismo.

Per adulti vaccinati, invece, non ho trovato niente. E allora ho cominciato a scrivere io, quel fantasy che mi sarebbe piaciuto leggere.

Inutile tenere il manoscritto in un cassetto, o meglio, il file di testo in un angolo virtuale del disco rigido. Lo…

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Capitolo 6 – Decisioni (6)

by cristinadellamore

Solo per lei

by cristinadellamore

“Lo so che sei stanca, allora accomodati in poltrona, così, e aspetta, ti riempio il bicchiere, questo Aglianico è proprio buono, lasciane un po’ per me. Ecco, non abbiamo bisogno di musica di sottofondo, tolgo questo, tolgo questa, un po’ più piano. Non voglio applausi, e lo so che non posso sorprenderti, io sono tua, il mio corpo è tuo, e lo conosci benissimo, e meno male. Non hai bisogno di dirmelo, tengo le scarpe, anche io ti conosco, tu sei mia, il tuo corpo è mio, ed è inutile che accavalli le gambe con la gonna corta, non c’è niente di nuovo, lo so che sei bellissima. Non distrarti, hai visto questo? E’ un giocattolo nuovo, lo so che sembra un’ostrica, ma è un po’ più pesante e soprattutto dentro c’è un motorino, comincio a passarmelo qui sui seni, vedi i capezzoli come si drizzano? Pensa cosa posso farci dopo averti legata al letto, su tutti i punti più sensibili che io conosco così bene. Ma adesso sei stanca, bevi un altro sorso ed io continuo, vibra e non fa rumore, qui sul pancino come quando mi accarezzi tu, lo sento fino all’utero, no, non adesso, mi piace solo quando mi tocchi tu, e anche adesso che lo sposto più in basso, se non penso alle tue labbra su di me non mi piace, ma cosa mi hai fatto, mi hai stregata? Però si muove e mi muovo anch’io, vedi, posso farlo vibrare più in fretta, e se penso alle tue dita abili che mi cercano mi piace davvero, vuoi che apra le gambe di più, così vedi meglio? Vedi che entra dentro, è proprio della misura giusta l’ho messo alla massima velocità, ma non basta, vorrei sentirti quando pesi su di me, ma adesso no, è meglio che stai lì e guardi, bevi un altro sorso, penso a te e mi muovo di più e meglio, lo sento che ti stai divertendo e allora mi diverto anch’io, e poi quando hai finito di bere quel bicchiere mi servirà. Adesso comincio a sentire tutto, mi sembra quando mi stai sopra e spingi ma mi manca il tuo calore, però vedo che ti piace lo spettacolo, e no, non lo faccio apposta ma mi devo muovere di più, c’è qualcosa che mi fa ancora più effetto e non è questo giocattolino, sono sicura che sei tu. Ti piace lo spettacolo? Lo so che ti piace guardarmi, e a me piace quando mi guardi, anche se sei stanca hai sempre quegli occhi affamati che mi fanno impazzire, e non è il giocattolo, sei tu, se adesso finalmente vengo, e ti chiamo e ti dico che ti amo. Ma lasciami prendere fiato, non sei più stanca? E allora dammi quel bicchiere, lo sai cosa devo fare dopo, non posso farne a meno, e no, cosa fai, non è da bere. O sì?”

Cambio di stagione

by cristinadellamore

Stamattina, prima di uscire, lei ha contemplato i sandaletti col mezzo tacco che le stanno così bene sotto i pantaloni scuri, li ha messi da parte ed ha cercato nella scarpiera finché non ha trovato un paio di mocassini .

“Stamattina farà più freddo”, mi ha detto, “è meglio che anche tu rinunci a quelle”, e ha indicato le chanel che mi ha regalato proprio lei e che metto ogni volta che posso.

Non volevo cambiarle. So che a lei piace immaginarmi, durante il giorno, nelle pause dal lavoro, con quelle meravigliose scarpe; mi ha confessato che a volte le sembra di sentire il ticchettio dei tacchi dodici nel corridoio del suo ufficio.  “E pensa che c’è la moquette”, ha aggiunto  sorridendo.

Ho considerato le alternative: mocassini anche per me, o quei tronchetti che avevo comprato con entusiasmo per poi scoprire che mi stavano male, o i decolté che a lei però non piacevano per via del tacco troppo largo.

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