Solo per amore

La vita, l'universo e tutto quanto

Mese: Maggio, 2015

La nuova stagione

by cristinadellamore

“Andiamo al mare”.

E’ il cortese ordine, come solo lei sa dare, ed io mi metto metaforicamente sull’attenti. Jeans e maglietta, scarpe da ginnastica e nient’altro; lei fa un cenno di apprezzamento nel notare che non ho indossato biancheria, e quando si china per piegare un asciugamano mi rendo conto che anche lei ha avuto la stessa idea: siamo quasi in uniforme.

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Dipendenze

by cristinadellamore

Sto facendo la corte a queste: che dite, le compro?

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La vendita

by cristinadellamore

Questa cosa mi aveva spiazzata. Mi avevano fatto aspettare i consueti cinque minuti necessari per sottolineare che io, lì, ero un’ospite, quasi una supplice, poi però la porta dell’ufficio si era aperta e ne era uscita una donna che mi è venuta incontro con un sorriso.

Elegantissima e sexy, tailleur vinaccia con la gonna appena sopra il ginocchio, alti stivali dello stesso colore, ed intonati erano anche il trucco e la tinta dei capelli, un castano appena più scuro ed educato.

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In ufficio, di sera (straordinario)

by cristinadellamore

“Sono la tua segretaria, un’ochetta appena appena capace di rispondere al telefono e di stamparti le mail che tu non hai il tempo di scaricare. Ma sono, ovviamente, follemente innamorata di te, un grande manager giovane, bello e potente. Per te lavoro con altre due ragazze più o meno del mio stesso tipo, belle e stupide, ci alterniamo perché i tuoi orari sono assurdi. Stavolta mi è toccato il turno serale, ed è la prima volta, visto che sono qui da due settimane; la mia collega, quella bionda alta e magra che sembra un’indossatrice mi ha lasciato le consegne: niente telefonate, quando il caffè è pronto te lo devo portare nella tazzona americana, e basta, sei in teleconferenza con New York e non devi essere disturbato. La bionda se ne va un po’ barcollante sulle sue Louboutin, la macchina per il caffè suona, tocca a me. Prima di entrare liscio la gonna grigia e aderente sui fianchi, controllo la riga delle autoreggenti nere e slaccio anche il secondo bottone della camicetta bianca. Il caffè scotta nella tazza, lo prendi nero e amaro, entro facendo piano ma i tacchi a spillo delle mie decolté ticchettano sul marmo nero del pavimento del tuo enorme ufficio. Tu sei lì, davanti al computer, e parli fluentemente in inglese, e io ovviamente non capisco una parola. Sei bellissimo, giacca scura, camicia bianca, cravatta sobria perfettamente annodata, incredibile pensare che sei al lavoro da stamattina. Ti sei accorto di me, mi fai un cenno ed io deposito la tazza sulla scrivania restando alla larga dall’inquadratura; prima che possa fare un passo altro cenno, che significa resta qui. Adesso ascolti e prendi appunti, dall’altra parte dell’oceano arrivano cattive notizie perché, lo vedo, i tuoi splendidi occhi scuri diventano cupi, le tue labbra carnose si trasformano in una linea sottile. Non mi muovo, o meglio, un po’ sì, divarico leggermente le gambe e mi chino in avanti, la collega bruna mi ha raccontato che ti piacciono le tette grosse e le mie lo sono abbastanza, ho anche messo un reggiseno a balconcino che mi dona, me lo dicono tutti. Ma tu neanche mi guardi, spari una risposta secca in inglese e prendi la tazza, ti bagni appena le labbra. Per non guardarti troppo intensamente fisso sopra la tua testa, e mi specchio nella grande vetrata scura alle tue spalle accorgendomi di avere davvero un’espressione stupida, come se fossi in adorazione. Conosco i pettegolezzi dell’ufficio, dicono che ho preso il posto di una ragazza che si è dimessa dopo essere rimasta incinta ed è voce comune che il padre sei tu; io prendo la pillola, non mi importa. Continui a discutere, non capisco una parola, faccio il tifo per te e vorrei aiutarti, e faccio la prima cosa che mi viene in mente. Esatto, mi avvicino stando attenta a non entrare nel campo della webcam e scivolo sotto la tua scrivania. Non sono la prima a trovarmi qui, lo sento immediatamente, non sarò l’ultima, ma adesso ci sono io e mi piace, come mi piace come il tessuto costoso dei tuoi pantaloni ti fascia una coscia muscolosa, ci passo leggermente la punta delle dita e poi le unghie, e intanto studio la tua reazione. Ti piace, vedo che la patta si gonfia, e accidenti, ci sono i bottoni, ho bisogno delle due mani per aprirla. Lo faccio il più delicatamente possibile e mi trovo davanti un cilindro di carne più piccolo e floscio di quanto mi aspettassi. Ha anche un certo odore non proprio accattivante, da quanto tempo non fai una doccia? Non importa, qui starò benissimo, comincio con la lingua sulla punta, poi comincio a scorrere per tutta la breve lunghezza e sì, reagisci, diventi più duro ma non più grosso; meglio così, apro la bocca e ti inghiotto tutto, in un colpo solo. Mi piace così, posso tenerti dentro e ho ancora modo di muovere gentilmente la lingua, nelle orecchie la tua voce che dice parole che non capisco, stai ancora parlando in inglese mentre accetti il mio omaggio. Vorrei toccarmi mentre prendo ad andare avanti e indietro con la testa ma ho paura di morderti, mi concentro sul tuo piacere, il mio verrà dopo, mi basterà ricordare questi istanti, e improvvisamente mi riempi la bocca, è amaro, non finisce più, e dove ho sbagliato se hai fatto così in fretta? Ingoio freneticamente per non soffocare, mi stacco con riluttanza, ti do un ultimo bacio prima di riabbottonarti. Mi rialzo stando attenta a non sbattere la testa ed un lampo di consapevolezza mi fa barcollare: il mio lavoro qui è finito”.

Il mestiere dello scienziato (1)

by cristinadellamore

Storie di Elfi e di Uomini

Mastro Petar si staccò dal corpo di Ewis, nel quale aveva appena versato il succo del piacere e si rialzò in piedi di scatto. La Mezza Elfa, legata polsi e caviglie ad anelli che sporgevano dal pavimento, gli occhi bendati, non sentendo più il peso dell’uomo sul ventre si comportò come aveva imparato dalla Regina Nera:
“Grazie, mio signore”, disse.

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Dichiarazioni

by cristinadellamore

Lei ha passato nello scanner fatture e ricevute, bollette e documenti, e mandato tutto al commercialista, e mi guarda di sottecchi, comodamente affondata in poltrona, mentre affronto il sito dell’Agenzia delle Entrate. C’è il mio 730 precompilato, ma raggiungerlo è una specie di videogioco, mi sento molto Lara Croft alle prese con mostri vari e trabocchetti di ogni genere: quando l’azienda deciderà di offrirci un servizio del genere sarà sempre troppo tardi.

Dopo aver scansato una piscina piena di piranhas, o qualcosa del genere, raggiungo finalmente la mia dichiarazione dei redditi. Vediamo, c’è lo stipendio, ci sono le trattenute, mancano ovviamente le detrazioni. Lei mi ha spiegato cosa e come fare, ho raccolto tutti gli scontrini della farmacia in un mucchietto ordinato, e ho fatto la somma, due volte: ora devo capire come fare ad inserire il totale, e dove.

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La sentenza, il verdetto

by cristinadellamore

Il luminare, per qualche sua incomprensibile ragione, non ci riceve assieme. Lei passa per prima ed io ho tutto il tempo di attendere giocherellando nervosamente con la prima cosa che ho tra le mani, un rossetto trovato in fondo alla borsetta; non solo, lo studio deve avere due porte perché l’infermiera etiope o somala – nera, statuaria e con lineamenti bellissimi – compare all’improvviso e mi accompagna al cospetto del professore.

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Atmosfere diverse

by cristinadellamore

Storie di Elfi e di Uomini

Ci siamo occupati abbastanza delle fanterie in marcia, mi pare. E’ arrivato il momento di tornare alla capitale e vedere cosa stanno combinando lo scienziato, la Regina Nera, la sua Strega e qualche altro personaggio.

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Spam?

by cristinadellamore

Ho ricevuto questa mail:

“Las nenas buenas van al cielo… y las malas… a todas partes!

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FMTECH

Dal 1992 il sito ufficiale di Marco A. Frasson

EssereDonna&Mamma

forse il segreto è non pensarci più e godermela fino in fondo

Viaggio dentro me

Qui tutti possono essere ciò che vogliono

Ibelieveinunicorns

Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato e la cosa sbagliata nel posto giusto, perché accade sempre qualcosa di interessante. Andy Warhol

toffee

you believe forever

Crèmisi Poetica

Essere altrove da memoria trafitta / come nube leggera di gravità arresa . / Essere pensiero bisbigliante e concavo / di pace bramosa in stallo fra le risposte. ©Runa

Tutto sulla mia psicopatica vita almeno sine a quando ne avrò una

Parlerò di me della mia follia I miei pensieri e sogni irrealizzabili vi sfido a seguirmi

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Un buco nell'acqua, mica facile a farsi

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Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.

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Il Quadernetto

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un'italiana ad amburgo

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La ragazza che pedala

Scatto fisso, senza freni. Non posso fermarmi anzi non voglio farlo.

Alessandra V.

Scrittrice BDSM. Sognatrice cyberpunk

Besos de Cuero

"When pain and pleasure become ecstasy." - Erotic tales of dominance, submission and transcendence.

Dolcezza sicula

Coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere.

Maestro e margherita

Tenebra e tenerezza

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il mondo nella fotografia di strada di Violeta Dyli ... my eyes on the road through photography

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Chi sono io? Sono solo una piccola donna che lotta ogni giorno contro i suoi demoni. A volte vincono loro e mi lasciano come un guscio vuoto, pronta ad essere nuovamente devastata. Altre volte invece sono io a vincere e allora vedo il sole anche se sta diluviando

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Sono sempre stata convinta che la libertà di espressione sia fonte di arricchimento, confronto e crescita personale, nel rispetto di tutti e per tutti. Spunti di riflessione e svago.

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Sperava presto di raccogliere il segreto per essere felici

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