“Io ho sempre diffidato degli uomini troppo belli”, dice lei sorridendo, rivolta all’amica bruna con le grandi tette che ci sta descrivendo il nuovo fidanzato con toni che dovrebbero essere riservati al David di Michelangelo. Io le porgo il bicchiere pieno e ne ho in cambio una gentile carezza sul culo, e ringrazio con una riverenza; il tutto è accompagnato dalla risata delle amiche che sembrano ben carburate dalla cena che abbiamo offerto, un po’ in anticipo sul mio compleanno, e dallo spettacolo connesso, lei nel bellissimo completo nero di Versace, con tanto di cravatta sottile sulla camicia bianca, io abbigliata come una perfetta casalinga con maglioncino, gonna al ginocchio e giro di perle. Lei mi sorride e mi fa posto sulla poltrona ma io preferisco sedermi cautamente in grembo, solo per un istante, per sentire il calore del corpo di lei attraverso gli abiti, poi mi rialzo e passo appresso per servire le ospiti con il vino da meditazione che abbiamo scelto, e intanto la bruna dichiara che per un uomo così vale la pena di correre questo rischio e insomma, le amiche chiedono a gran voce di conoscerlo, e la bruna fa un gesto come per dire vi piacerebbe, e sembra non ci pensi neanche.
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