Pubblicata per la prima volta il 29 aprile 2015 ecco un’altra delle storie più esplicitamente sexy che la nostra amica Cristina ci racconta: la prima volta della sua lei – Stella.
Mario Siniscalchi
“Sì, te lo racconto. Era quel tizio che hai visto con la moglie che non mi assomiglia per niente. Allora aveva tanti capelli neri, la barba incolta ed una bella pancetta, ma mi piacevano da impazzire i suoi occhi verdi, e poi era gentile, non diceva parolacce, non alzava mai la voce. Mi ha invitata a studiare da lui, e mi è sembrato strano per un attimo, un venerdì pomeriggio, poi ho capito e mi sono detta sì, se è così facciamolo, ed ho messo gonna, camicetta e mezzi tacchi invece di jeans, maglietta e scarpe da ginnastica. Ed era come credevo, si è scusato con un sorriso imbarazzato quando mi ha aperto la porta, mi ha detto che era solo perché i suoi erano partiti per il week end, e io gli ho sorriso a mia volta. Cioè, non avevo idea, non sapevo come farglielo capire; e lui non ha capito subito, ci ha dovuto pensare un po’ su e si è sporto un po’ in avanti per darmi un bacio: appena ci siamo sfiorati le labbra io ho aperto le mie ed gli ho messo la lingua in bocca, allora mi ha abbracciata e mi ha fatto sentire che era davvero molto contento di vedermi. Mi sono allontana di un millimetro, giusto per chiedergli di portarmi a letto, e lui è diventato viola. Ha voluto spogliarmi, con le mani che gli tremavano, ed io ho spogliato lui, ed è stata la prima volta che vedevo un ragazzo nudo, e mi è sembrato che fosse enorme: ne avevo toccato un altro, al buio, e non mi ero resa conto delle dimensioni. Mi è venuta un po’ di paura, mi sono detta che dovevo buttarmi e mi sono sdraiata sul letto, un lettuccio piccolo, da ragazzino, in una stanza fin troppo ordinata. Lui si è sdraiato sopra di me ma non ha pesato addosso, si reggeva sui gomiti, ed ha ricominciato a baciarmi. Mi piaceva e non mi piaceva, nel senso che stare lì sdraiata mi metteva in imbarazzo, però non sapevo cosa fare e mi imbarazzava sentire che mi stavo bagnando tra le gambe, come quando mi toccavo pensando ad un ragazzo inesistente, creato da me per il mio piacere: magari facevo un odore che non gli piaceva. Lui ha smesso di baciarmi e si è alzato dal letto, ha frugato nella tasca dei pantaloni che erano lì per terra ed ha tirato fuori una bustina, ma prima di aprirla mi ha chiesto se davvero volevo continuare, e questo mi è davvero piaciuto, per questo l’ho davvero amato, in quel momento. Ho risposto sì, e figurati, non riusciva ad aprire la confezione e ho dovuto aiutarlo, poi ha messo il preservativo e mi è sembrato ci impiegasse un’ora, mi è tornato sopra e ha cominciato a strusciarsi contro di me, e lo sentivo che respirava forte. Gli ho messo le mani attorno alla schiena e gli ho detto avanti, fallo, sono pronta. Mi ha chiesto di avvertirmi se mi faceva male ed è entrato dentro di me. Mi guardava negli occhi, avrei voluto che mi parlasse o che mi baciasse ma sembrava fare una fatica terribile, digrignava i denti ed aveva tutti i muscoli contratti; spingeva ed io cominciavo a sentire un peso caldo, dentro però, non dove mi pesava addosso lui. Poi ho proprio sentito un rumore strano ed un piccolo dolcissimo dolore, mi è scappato un gemito e lui si è fermato ed io improvvisamente sono venuta ed è stato bellissimo, meglio di quando lo facevo da sola. Sono riuscito a dirgli di continuare, lui ha ricominciato ed io di nuovo ho sentito che stavo per venire ma un attimo prima è venuto lui, gli è scappato un urlo addirittura, e mi è rovinato addosso ed ho sentito contro di me che aveva il cuore che gli batteva fortissimo ed il fiatone, l’ho abbracciato, gli ho detto di restare fermo, mi sono mossa un poco attorno a lui che era diventato piccolo e morbido ma era ancora dentro di me e sono venuta di nuovo. E adesso che te l’ho raccontato, vuoi punirmi? Avrei dovuto aspettarti, amore”.
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