Solo per amore

La vita, l'universo e tutto quanto

Mese: febbraio, 2022

Interrogatorio (3)

by cristinadellamore

Anche oggi, ultima domenica di carnevale, ho pubblicato la nuova parte della storia fantasy della nostra amica Cristina.
Stamattina sono tornato a correre: di domenica c’è sempre più gente, anche molto presto, e c’era una coppia di giovani donne alla quale mi sono accodato: non ho potuto fare a meno di associarle alla nostra amica Cristina e alla sua lei – Stella.
Mario Siniscalchi

Storie di Elfi e di Uomini

Belladonna si rese conto che nonostante i suoi sforzi ogni volta che cercava di sciogliere il nodo alla gola della Strega questo si rinserrava un po’ di più e si chiese se avrebbe dovuto tagliare la corda. Decise di non farlo e di mantenere la pressione sulla Strega, facendola sentire ancora più impotente, prima di chiederle: “Sarò felice di ucciderti, e ti do la mia parola. Dunque, cosa vuole la Tavola da me?”.

“No, devi lasciarmi raccontare a modo mio. La Tavola sapeva che ci sarebbe stata questa guerra, ed ha deciso che era l’occasione per impadronirsi delle Terre Conosciute, perché chiunque ne fosse uscito vincitore sarebbe stato troppo debole per opporsi alle nostre armate. Io sono stata mandata qui quando hanno saputo che la Regina Nera ti aveva arruolata, con l’ordine di ucciderti o farti uccidere: hanno deciso che tu eri l’unica a poter concludere questa guerra prima che…

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Pazza per lei

by cristinadellamore

Una piccola ricetta regalata dalla nostra amica Cristina per la prima volta il 6 marzo 2015, e sempre l’amore incondizionato per la sua lei – Stella.

Mario Siniscalchi

Sì, insomma, ve ne sarete accorti, ma adesso sto parlando dell’acqua pazza, cioè un modo di preparare il pesce. In genere si usa con materiale pregiato, lei mi ha a lungo raccontato di una pezzogna mangiata con i genitori tanti anni fa che ancora ricorda per la delicatezza. Solo che non sempre si trova il tempo o la voglia di pulire il pesce, per tacere della spesa. E allora l’ultima volta abbiamo nobilitato – non inorridite – i filetti di merluzzo surgelati con la nostra versione.

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Interrogatorio (2)

by cristinadellamore

Ieri sera ho avuto il mio da fare, alle prese con i tamponi molecolari di mia figlia: per fortuna negativi.
Ecco quindi il nuovo capitolo della storia fantasy della nostra amica Cristina – e ancora mi chiedo come mai wattpad ha improvvisamente cancellato tutto, erano quasi tre anni che le storie stavano lì.

Mario Siniscalchi

Storie di Elfi e di Uomini

“Adesso siamo sole”, riprese Belladonna parlando all’orecchio della Strega, “quella tua sorella farà divertire il mio lanciere, intanto, che poi si occuperà anche di te. Lo hai già conosciuto, si è servito di voi stamani”. La Strega rimase immobile, e l’Elfa si accorse che il suo volto si era improvvisamente coperto di sudore.

“Davvero non vi siete divertite?”, aggiunse quindi, quasi accarezzando la pelle della Strega con la lama luccicante, dal collo alla guancia. “Incredibile, quando ho giocato con lui ho preso tantissimo piacere dal suo membro virile enorme ed instancabile. Forse non siete abituate, dopo aver servito la Regina? A lui però è piaciuto tantissimo, e mi ha pregato di potervi usare ancora”. L’Elfa mosse leggermente il polso per appoggiare la punta di Sorriso Solitario contro la guancia della Strega; la vide rabbrividire e senti, fortissimo, l’odore della paura.

“Dopo che avrà finito con tua sorella si servirà di…

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Lavori in corso

by cristinadellamore

Terminata la storia inedita e purtroppo incompiuta della nostra amica Cristina, riprendo la pubblicazione dei post da questo – molto breve – apparso per la prima volta il 4 marzo del 2015.

Mario Siniscalchi

Sono tornata a casa desiderando un bagno caldo ed un po’ di coccole, e ho trovato lei con un diavolo per capello. In questi caso c’è solo una cosa da fare, e l’ho fatta: lì dov’ero e com’ero, ancora con il piumino addosso, la borsetta che pendeva dal braccio, l’ho abbracciata e baciata, frugando fino in gola con la lingua.

Dopo averla ridotta a più miti consigli, mi sono goduta le bolle della jacuzzi ed il massaggio delle sue mani abili sulla schiena. Non ho voluto stravincere e le ho chiesto cosa fosse successo.

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Interrogatorio (1)

by cristinadellamore

Ecco la nuova parte della storia fantasy della nostra amica Cristina, pubblicata sul blog dedicato. Buona domenica.

Mario Siniscalchi

Storie di Elfi e di Uomini

Toson sbatté i tacchi per salutare Belladonna; il gigantesco lanciere doveva stare un po’ curvo per non sbattere la testa contro il soffitto ma non per questo risultava meno marziale ed impressionante. Un gran sorriso faceva risaltare i denti bianchissimi.

“Mia signora, sono felice di vederti in buona salute”, disse, e sbatté di nuovo i tacchi, “le prigioniere sono pronte per essere interrogate”.

Belladonna era ancora in qualche modo connessa alla Regina: nella mente la sentiva gemere sottovoce mentre Tessa la mungeva, e capiva che erano gemiti di piacere; anche a lei sembrava di sentire le dita agili della ragazza della Provincia Redenta muoversi sul petto e strizzare i capezzoli e dovette controllarsi per non sussultare, presa in un misto di dolore e piacere che le ricordava il gioco del piacere con la Bastarda Reale. Si impegnò e tagliò il legame con la regina, prima di annuire in risposta al…

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Privo di titolo (10)

by cristinadellamore

La cena finisce, forse ho bevuto un bicchiere di troppo, e il cinquantenne mi porge il braccio che accetto senza pensarci troppo su; barcollo un po’ sui tacchi e mi rendo conto che il caffè tiepido e troppo zuccherato che ci hanno servito non ha ancora fatto effetto. Il tipo atticciato stringe d’assedio la quarantenne sotto lo sguardo gelido del biondo del quale non ho ancora capito bene le preferenze sessuali: si è presentato qui con una specie di efebo e guarda con desiderio i culi delle donne, divertente. E in questo momento sembra interessato ad una camerierina che un po’ mi somiglia e che ha su di me il vantaggio di dieci centimetri di statura in più: bene, allora, gli faccia buon pro. Intanto io devo ancora decidere e ci penso mentre ci spostiamo in una specie di studio vittoriano con pesanti poltrone di pelle, pannelli di legno alle pareti e lampade giallastre dalla luce un po’ fioca: insomma, cosa devo fare stanotte? Bene, per prima cosa sedere su una di queste poltrone senza affondare, e meno male che indosso i pantaloni e sono sicura di non mostrare troppo a degli estranei.

Missione compiuta, riesco anche ad accavallare graziosamente le gambe e a sorridere alla camerierina che mi porge uno strano bicchiere con un fondo di liquore color ambra; so che è un balloon e che il liquore è cognac; mi accorgo anche che la camerierina porta un reggiseno un po’ troppo imbottito e mi viene voglia di prenderla da parte e spiegarle qualche trucco. Oltre l’orlo del bicchiere guardo il cinquantenne che non se ne accorge perché a sua volta sta fissando le tette della cameriera che anche lui ha offerto il cognac. Mi passa immediatamente la voglia di quest’uomo, e mi torna prorompente la voglia di lei, tanto che trovo il coraggio di prendere l’iniziativa e di suggerire, prima di andare a letto, una nuova visita nel sotterraneo.

Probabilmente non è previsto, è una violazione del protocollo: e allora? Siamo tutti Dom, anche io per quanto un po’ abusiva, e il protocollo ce lo facciamo da soli. Con i bicchieri in mano seguiamo di nuovo un nazista non proprio entusiasta che ci spiega che le luci sono state spente ormai da un’ora e che, dopo la scodella di minestra dalle nostre mani hanno ricevuto una coperta con la quale ripararsi dal freddo umido delle segrete. Forse vorrebbe dilungarsi sulle procedure che sono state studiate per far sì che nel sotterraneo si sia sempre in un difficile equilibrio sul limitare dell’insopportabile, forse è solo annoiato e questo è per lui un impegno in più, forse vorrebbe essere lasciato solo a godersi le sofferenze dei sub dalla sua postazione ipertecnologica: lo abbiamo strappato ad una comodissima poltrona di pelle, ad una scrivania dirigenziale e ad un computer sul cui schermo scorrevano le immagini del sotterraneo riprese da una videocamera in bianco e nero ad altissima sensibilità. In realtà non me ne importa: come mi cambia il collare quando lo indosso, mi cambia anche impugnare questo frustino, o solo, come ora, lasciarlo negligentemente penzolare dal polso, e divento addirittura arrogante; stasera mi rendono felice gli sguardi ammirati della rossa e del biondo. Sono per me, in questo momento; sono bella e desiderabile, e questo mi piace da impazzire. In questo momento sono pronta a sottomettere lei, anche a farle male, a lasciare dei segni su quella pelle di seta; penso alle labbra sottili piegate in una smorfia di dolore, ai profondi occhi castani resi opachi dalla sofferenza, alle guance solcate dalle lacrime e mi bagno in mezzo alle gambe come mi accade solo quando lei mi tocca. Ma lei non c’è, è soltanto l’oggetto di una spietata fantasia di dominio e di potere. Mi chiedo: proverei le stesse sensazioni sottomettendo la ragazza rapata a zero, magari applicando la cera bollente su quelle tette più grandi e sode delle mie? Oppure impartendo il bastinado alla bruna magra per punirla di aver osato alzare gli occhi e guardarmi in faccia? Ho paura di scoprirlo.

Purtroppo questa storia della nostra amica Cristina finisce qui. Tutti avremmo voluto scoprire se si è concessa una notte con il Dom cinquantenne, o se magari si è divertita con una delle cameriere, e come si è comportata la sua lei – Stella – quando nelle vesti di sottomessa ha dovuto subire la disciplina. Possiamo solo immaginarlo.

Mario Siniscalchi

Lunga vita alla Regina (5)

by cristinadellamore

Ecco, come ogni domenica, il nuovo capitolo della storia fantasy della nostra amica Cristina. Restate collegati perché mercoledì ci sarà un’altra parte della nuova storia incompiuta.

Mario Siniscalchi

Storie di Elfi e di Uomini

Nella goccia di sangue era imprigionato il potere della Regina: al contatto delle labbra e delle lingue gli occhi viola si accesero per una piccola clessidra, e Belladonna si chiese se avesse commesso un errore, restituendole il potere. Il potere, che ora era diventato il suo, non si era certamente sbagliato, e quando l’Elfa si staccò da lei la Regina sorrise. Era un sorriso che Belladonna aveva visto mille e mille volte: quello di una donna soddisfatta, che ha appena raggiunto il piacere.

“Grazie, mio bell’ufficiale. È stato bellissimo”. La Regina parlò a mezza voce, tenendo gli occhi bassi e conservando la posizione sottomessa. Belladonna sorrise a sua volta, conscia che la Regina non poteva vederla: era piacere, sì, ma principalmente la gioia di aver concluso lo scambio di potere a farle incurvare le labbra sottili.

“Ora”, disse Belladonna, “devi riposare. Verrà una giovane a prendersi cura di te, obbediscile…

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Privo di titolo (9)

by cristinadellamore

Mentre risalivamo per la scala a chiocciola sentivo distintamente il peso sul culo degli occhi del biondo, che mi seguiva molto da vicino: c’è gente così, al tipo basso e atticciato piacciono le tette, a quest’altro il culo e insomma in questo gruppo ho fatto l’en plein. Non ci penso più perché rimango sorpresa quando il nazista spalanca di nuovo le porte del salone che con la velocità del lampo è stato trasformato in una sala da pranzo con un bel tavolo rotondo elegantemente apparecchiato e le cameriere già in piedi dietro ogni sedia che ci accolgono con una riverenza perfettamente contemporanea; vivere così per più di un paio di giorni farebbe decisamente miracoli per l’autostima, mia e di chiunque, penso sorridendo a fior di labbra, e per un istante non penso a lei, laggiù, al buio, al freddo, per tutta la notte. Il potere è pericoloso.

Non ci sono posti assegnati ed è giusto così, nessuno può dire ai Dom cosa devono fare. Ci sistemiamo dopo una brevissima consultazione ed io mi trovo tra il cinquantenne ed il tipo atticciato, davanti a me la rossa e il biondo. La cameriera assegnata al mio posto è una biondina pallida e sottile, quasi efebica con i capelli tagliati molto corti, che mi sposta la sedia, mi versa un bianco fin troppo profumato e fa di tutto per farsi notare. Non ho il minimo interesse ma il gioco mi diverte e tra una chiacchiera e l’altra con il cinquantenne, in attesa di qualcosa da mangiare, provo a flirtare dimostrando di essere in qualche modo attratta dalle particolarissime grazie di questa ragazza che risponde ai miei sorrisi con battiti di ciglia e sfioramenti. Il cinquantenne deve essersi in qualche modo accorto del doppio gioco in corso e in qualche modo mi dà una mano avviando la stessa operazione con la sua cameriera, una bruna molto formosa probabilmente senza reggiseno.

Il tipo atticciato non sembra interessato alle nostre chiacchiere: mi accorgo che si dedica a quello che ha nel piatto e, tra un boccone e l’altro, alle tette della rossa e della cameriera alle sue spalle. Tette a parte la cena non merita particolare attenzione: un menù anni ’80, con tanta panna che ammazza tutti gli altri sapori, e vini di scarsa qualità. Meglio indubbiamente le tette, per chi è interessato, e meglio ancora la conversazione: il cinquantenne mi ricorda un po’ lei, parla a voce bassa, narra in maniera gentile e leggera e in realtà insegna senza farlo notare, sembra un Dom da spot pubblicitario, quasi troppo bello per essere vero; io so che ne esistono, a cominciare da lei cui stasera continuo ad ispirarmi – forse sono un po’ troppo ieratica e distaccata, ci devo lavorare – e non ho bisogno di essere convinta. Dunque, mi racconta della sub che chiama “allieva” ed io bevo ogni parola, chiedendomi con un angolino del cervello se stia dicendo la verità o raccontando tante balle per affascinarmi e portarmi a letto. Sì, perché in fondo l’idea è che stasera i Dom si divertiranno in qualche modo tra di loro, ed anche a questo gioco dobbiamo giocare. Cosa conto di fare, mi chiederete. Ecco, io devo capire cosa provo rivestendo questo ruolo, e ancora non ci riesco perfettamente; mi rendo conto che ho desiderato la sub abbronzatissima e magra, e che questo Dom non mi è indifferente e che mi sta raccontando che ha una gran voglia di una pratica di cui ho già sentito parlare, cioè liberare la sub in un bosco e darle la caccia. Per me è completamente nuovo, assurdo e spiazzante, poi penso a quanto mi piace passeggiare in Basilicata, nelle campagne subito fuori del paese, mano nella mano con lei, e riconsidero con un certo interesse la cosa. Magari possiamo farlo anche noi, come una partita di nascondino: a lei, ed anche a me, spogliarsi all’aperto e all’aperto fare l’amore piace tantissimo. Risparmieremmo anche le spese che mi sta elencando il Dom, forse per scoraggiarmi: mimetica, anfibi, fucile da softair.

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