Non la chiamerei siccità. Non piove ma al mattino è tutto bagnato, soprattutto da noi dove c’è parecchio verde, e ieri sono scivolata due volte mentre correvo, la seconda a rischio di farmi davvero male, me la sono cavata perché lei mi ha presa letteralmente al volo.
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(Psss, segue da qui)
“Vuoi fare clinical, amore? Non lo abbiamo mai provato, mi sembra una buona idea. Io sceglierei questo, invece. Che te ne pare?”. Bellissima, chissà come mai non la avevo notata, un’elegante casacca con gradi e mostrine completa di chepì, ci sono anche il fischietto e la mantellina e insomma è perfetto per trasformarsi in un flic da film degli anni ’50. Sarà bellissimo farsi arrestare da lei e quasi istintivamente offro i polsi come per farmi ammanettare. Lei sorride e mi bacia la punta delle dita.
(La parte precedente è qui)
Vesna si è accomodata sul bracciolo di un bellissimo divano e mostra tutto quello che una ragazza dovrebbe mostrare solo al suo uomo o, al massimo, al suo medico; scopro che il padrone di casa, che è stato parecchi anni distaccato alla Comunità Europea, la ha conosciuta in occasione di un viaggio di lavoro e visto che guadagnava tantissimo si è potuto permettere casa e arredamento. Scopro anche che questa bella ragazza – niente da dire, è solo la verità – è serba ed ex indossatrice di biancheria intima: adesso fa la casalinga ma sta pensando, dice, di mettere a frutto la sua conoscenza delle lingue, magari nel settore delle traduzioni giudiziarie, che io non so bene cosa siano, magari me lo farò spiegare da lei. Chiacchieriamo a lungo, anche con le altre nuove amiche che, se capisco bene, sono qui al mio medesimo titolo e scopro che il padrone di casa viene anche da una famiglia particolarmente benestante, buon per lui e per la moglie. Esposizione della mercanzia a parte, questa ragazza mi sta simpatica.
(Qui la parte precedente)
Il resto della giornata è per me confuso, dopo un inizio di questo genere; lei mi ha fatto il bagno come ad una bambina, mi ha portata a fare colazione e poi mi ha caricata su un tassì, dal quale siamo scese per entrare in un sexy shop che mi è sembrato di riconoscere, ed in effetti tanti anni fa ci eravamo già state. Certo, lei ha già comprato quel meraviglioso frustino, e chissà quanto ha speso, e qui c’è una scelta vastissima. Sempre confusamente, penso che anche qui si spende tanto, poi mi lascio portare e mi limito ad indicare qualcosa che colpisce la mia fantasia lasciando fare tutto a lei.
Lei ha voluto tenere il berretto rosso con il pon pon bianco e adesso mi fa il solletico sul pancino visto che tiene il capo proprio dove sono più calda e profumata di me e di lei, odori mischiati che parlano di amore, sesso e piacere. Io passo le dita sulle spalle di lei e le sento forti e robuste, un po’ più larghe del solito.
Una strofa dell’inno della fanteria pesante dell’armata Elfica diceva, più o meno: “Quando avanzano i lancieri le Terre Conosciute tremano”. Era nato come artificio retorico, ma Belladonna, quando era ancora Morwen ed era ancora un aspirante, sentiva davvero il terreno tremare sotto i piedi, all’unisono col passo della compagnia di cui faceva parte; marciava, insieme agli altri, sognando il giorno in cui le sarebbe stato affidato il primo manipolo ed in quei momenti era convinta di aver scelto la carriera per la quale era più adatta. Tanto tempo dopo, il suo manipolo era composto da due ufficiali con poca o nulla esperienza di combattimento e da un contadino. Sotto i suoi piedi, però, il terreno scosceso davvero tremava nuovamente. L’Elfa sapeva che finalmente, alle sue spalle, Lana Mastdottir era finalmente giunta ed aveva ordinato la carica ai suoi lancieri, venuti da così lontano per finalmente presentarsi puntuali all’appuntamento.
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Caratteri incomprensibili che si aggrovigliano su loro stessi, impressi su fogli ingialliti. Leggo sopra la sua spalla, o almeno vorrei, ma non capisco niente.
“Graecum est, non legitur”, dice lei, e mi spiega che è una formula medievale, figuriamoci, quando i monaci che copiavano i testi a mano trovavano appunto questi strani sgorbi.
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Lei parcheggia la macchinetta del car sharing sulle strisce blu, nel bel mezzo della piazza barocca nel cuore di Roma e mi rivolge un sorriso imbarazzato; ma siamo nel nostro buon diritto, possiamo entrare nella zona a traffico limitato e possiamo parcheggiare gratis in un posto nel quale non si dovrebbe neanche lontanamente pensare di arrivare in macchina, figuriamoci parcheggiare, proprio tra piazza Venezia ed il Pantheon, figuriamoci. Siamo qui perché abbiamo un invito a cena, o meglio, l’invito è per lei, esteso anche al partner: in un palazzo d’angolo abita un vecchio compagno di scuola di lei, neanche del liceo ma delle scuole medie, poi in qualche modo perso di vista ed infine ritrovato.
(Segue da qui)
“Se ci devi pensare, amore, vuol dire che non lo sto facendo bene come dovrei”. Detto fatto, mi morde gentilmente le labbra allentando solo per un istante la presa sul capezzolo. Mi strappa un gemito dal fondo della gola e comincio a tremare: riesco appena a dire tutto quello che vuoi e poi vengo proprio come mi aspettavo, una piccola morte che mi lascia senza fiato e col cuore in gola e che mi fa abbattere con tutto il mio peso su di lei.
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Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato e la cosa sbagliata nel posto giusto, perché accade sempre qualcosa di interessante. Andy Warhol
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Essere altrove da memoria trafitta / come nube leggera di gravità arresa . / Essere pensiero bisbigliante e concavo / di pace bramosa in stallo fra le risposte. ©Runa
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Parlerò di me della mia follia I miei pensieri e sogni irrealizzabili vi sfido a seguirmi
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Matilde Magnani
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Scatto fisso, senza freni. Non posso fermarmi anzi non voglio farlo.
Scrittrice BDSM. Sognatrice cyberpunk
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Chi sono io? Sono solo una piccola donna che lotta ogni giorno contro i suoi demoni. A volte vincono loro e mi lasciano come un guscio vuoto, pronta ad essere nuovamente devastata. Altre volte invece sono io a vincere e allora vedo il sole anche se sta diluviando
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L'inverno sta arrivando
Sono sempre stata convinta che la libertà di espressione sia fonte di arricchimento, confronto e crescita personale, nel rispetto di tutti e per tutti. Spunti di riflessione e svago.
Divoratrice di libri, amo scrivere recensioni e perdermi tra le pagine dei romanzi che leggo.
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