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di cristinadellamore

Insomma, rumorini e vibrazioni che prima non c’erano mi dicono che forse, dopo quasi ottantamila chilometri di percorrenza, dovrei prendere in considerazione l’idea di cambiare lo scooter, prima che lo scooter cambi me. Nel senso che mi lasci a piedi nel bel mezzo del niente, lì dove spesso mi avventuro alla caccia di piccoli imprenditori che possano, o forse no, aver bisogno dei nostri prodotti.

Quindi ho cominciato a cercare e controllare su internet, per ottenere notizie che, alla fine, non mi hanno tirato su il morale, anzi. Mi sono resa conto che uno scherzo del genere non mi costerà meno di cinquemila eurucci – almeno se voglio qualcosa di equivalente a quello che uso adesso e col quale, a conti fatti, mi sono trovata benissimo.

Non venite a chiedermi: perché non te lo prendi uguale? Ci avevo pensato, ma non lo fanno più, e le nuove versioni non mi piacciono più di tanto, oltre a non convincermi. E non chiedetemi: perché non lo prendi usato? Io ci ho anche pensato, in verità, ma c’è un problema, vorrei un modello Euro 4 per essere sicura di poterlo utilizzare sempre – voglio dire, io ci vado in giro per lavoro e ci sono giorni che macino anche cento chilometri, pensate un po’ a come potrebbe essere trovarmi alle prese con un blocco del traffico.

Proseguo. Semplificando, ho due possibilità; se resto nella famiglia delle ruote basse, c’è una giapponese dal grande nome ma col motore coreano. Ne ho sentito parlare bene, a vederla assomiglia abbastanza alla mia e anche se siamo sempre nel mondo delle vasche da bagno, come le chiamano i motociclisti un po’ razzisti, non è nemmeno brutta con la sua livrea verde e nera.

Sullo stesso livello di prezzo c’è ovviamente l’altra giapponese fatta in Italia, ed è tutta un’altra cosa, con le sue ruote alte ed un assetto, a vederla, completamente diverso. Diciamo che dovrei provarlo, prima di prenderla in considerazione, anche perché pesa una trentina di chili in meno, magari mi sembrerà di stare su una bicicletta, magari è meno stabile, chi lo sa, e c’è un’altra cosa che mi lascia perplessa, i freni mi sembrano davvero piccolini. E poi con questa qui c’è un altro genere di problema, mi dicono che è la più rubata dagli italiani, insomma dovrei caricarmi di un bel po’ di catene e lucchetti per stare tranquilla quando la lascio sotto l’ufficio o nei posti anche sperduti dove vado per raggiungere i clienti.

E allora dovrò ritagliarmi qualche pomeriggio e visitare un po’ di concessionarie, perché toccare e provare è meglio che limitarsi a guardare. Vi terrò al corrente.