Un tranquillo week end di emozioni – Parte dodicesima
di cristinadellamore
(Psss, la parte precedente è qui)
“Sveglia, amore”. Apro gli occhi e mi trovo le labbra di lei a portata di bacio: come resistere alla tentazione? Lei mi accontenta, ricambia e finalmente si stacca da me col fiato un po’ corto. Mi accorgo che è già lavata, vestita e pettinata e sembra un’educanda ottocentesca con una tunica bianca incrostata di pizzo, maniche corte ed una piccola scollatura. Lei si accorge a sua volta del mio sguardo e fa una piroetta da ragazzina per farsi ammirare: come tutto quello che indossa le sta benissimo e la gonna ondeggia e si alza abbastanza da concedermi un bello spettacolo. Vorrei dirle di lasciar perdere e raggiungermi a letto ma lei, sempre sorridendo, ha un gesto dei suoi; è il gentile ma fermo ordine di alzarmi e andare in bagno, prepararmi, vestirmi e raggiungere lei, il tutto con un piccolo cenno della mano cui non posso resistere. Resisto invece alla tentazione di mettermi in ginocchio e baciare quella mano con la quale mi ha dato l’ordine: anni fa lo facevo e mi rendeva felice, poi lei mi ha pregato di rinunciare a quest’atto di omaggio che un po’ mi manca.
“Da un po’ non lo facevo, amore, ma stamattina mi sembra il momento giusto”. Lei mi ha lasciata sola in bagno giusto per cinque minuti, poi è rientrata, proprio al momento giusto, per farmi fare la doccia: nel senso che mi insapona la schiena e non solo, poi mi sfrega con una spugna morbidissima e finalmente mi ordina di appoggiarmi alle piastrelle bagnate per sculacciarmi come si deve. Me lo merito, sono stata disobbediente stanotte e lei se ne è accorta. Ringrazio come devo e finalmente posso baciare la mano di lei, che in compenso mi aiuta a vestirmi porgendomi biancheria che non riconosco – tutto bianco, cotone e pizzi, il reggiseno ha anche il ferretto e le mutandine sono ben più grandi di quelle che uso di solito, quasi un calzoncino – ed un vestito simile al suo, forse un po’ più lungo.
“La padrona di casa non ha badato a spese, amore; ci ha fornito lei questa roba, e direi che ha anche mandato qualcuno a frugare nel nostro armadio, visto che sono perfetti”. Lei sorride di nuovo lisciando il mio abito sulle reni e sui fianchi, io mi guardo allo specchio e mi trovo bellissima perché è così che mi vede lei, mi sento amatissima e desiderata e lo prova il gradevolissimo bruciore del culetto grazie alla mano salda e forte di lei, un bruciore che mi arriva al cervello e ritorna alla mia fichetta che si apre, si bagna un po’ e vibra in attesa di qualche coccola.
“Non esagerare, amore. Abbiamo tutto il giorno, andiamo a fare colazione”. Senza scarpe, non le ha messe neanche lei, senza tenerci per mano ma solo sfiorandoci appena spalla contro spalla, scendiamo le scale, incontriamo una dopo l’altra le amiche che sono vestite più o meno come noi e raggiungiamo il salone in cui ci siamo riunite ieri sera. La padrona di casa ci attende lì, accanto alla sua bionda, e ci fa una sorpresa: anche lei ha una tunichetta più o meno simile alla nostra, ma la sua è nera come la notte e quella della bionda è rosso fuoco. C’è un bel tavolo con la prima colazione a buffet, ed un altro tavolo apparecchiato, la padrona di cosa ci invita a servirci e ad accomodarci.
sì, lo so che la ami, la adori e farai sempre tutto quello che il tuo amore ti dirà, però sarebbe un interessante spunto narrativo se la sottomessa si ribellasse alla sua padrona, una volta… 😉
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Stsera la lego a spreadeagle e la stupro con lo strap-on da 25 centimetri. Vale? 😎
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😀 no, non vale. so che talvolta vi scambiate i ruoli, ma solo a letto. 😉
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In realtà ogni volta che ho seguito i consigli di lei mi sono trovata bene e non vedo il motivo di rischiare
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