Sconti

di cristinadellamore

Insomma, giornata improvvisamente calda, viaggio con la vespetta in prestito più complicato del solito per traffico e buche, e poi, appena uscita da una riunione, trovo una inattesa chiamata del meccanico. Buone notizie, mi dice quando richiamo, e quindi faccio un po’ l’equilibrista con l’agenda e mi presento puntuale davanti alla piccola officina.

In bella vista, il mio scooter non è più tristemente smontato: brilla addirittura, l’hanno anche fatto lavare, immagino, e per questo sia il meccanico che il suo aiutante si meritano una discesa dalla vespa con tutti i crismi, la gonna un po’ più in alto del solito sulle cosce, la giacca leggera aperta e quella del tailleur sbottonata e dimostrare che sotto non ho messo la camicetta. Peccato che oggi, complice anche il po’ di sole preso sabato scorso, ho rinunciato anche alle calze, altrimenti l’alto bordo di pizzo delle mie autoreggenti preferite sarebbe stato in bella vista.

Allora, il meccanico riprende fiato e continuando a fissarmi le tette – è alto almeno trenta centimetri più di me, non fa nessuna fatica – e mi spiega che ha trovato uno scooter come il mio, per di più quasi nuovo, che ha fatto un frontale con una macchina, quindi ha rimediato i pezzi che gli servivano a meno della metà. Mi ha anche cambiato la sella, che in effetti era ridotta piuttosto male, taglietti e buchi che mostravano l’imbottitura.

Peccato che anche così stiamo parlando di più di settecento euro; ma a questo punto, dice il meccanico mentre mi muovo un po’ per dargli più soddisfazione, lo scooter può tranquillamente durare altri due anni. Conoscendo l’idiosincrasia del meccanico per le tasse e le transazioni bancarie mi sono munita di contanti e posso far fronte senza batter ciglio, ma per principio tiro sul prezzo fino all’ultimo, anche mentre frugo nella borsetta per trovare il portafogli: ho appoggiato un piedino sulla pedana della vespa, una cosa che ho provato l’altro giorno con lei, e la gonna è risalita ancora un altro po’. Lo spettacolo vale cinquanta euro, alla fine, meglio che niente, proprio mentre arriva lei, in risposta ad un messaggino di cinque minuti fa. Molto meno spettacolare, in jeans e maglietta, sembra passare per caso diretta al super che è proprio qui dietro.

E stravinciamo, perché incurante di tutto mi abbraccia e mi stampa un bacione sulle labbra, e giuro che non ci eravamo messe d’accordo.