Una breve vacanza – Ventisettesima parte
di cristinadellamore
(Qui la puntata precedente)
“Sei davvero indisciplinata, amore. Dovrò infliggerti una punizione esemplare, stavolta”. Le parole sono dure, ma il tono è dolcissimo; sono venuta perché la amo più di me stessa, e lei lo sa, ed a sua volta mi ama più di sé stessa. Non è altro che amore, e non possiamo farci niente se non lasciarci andare. Riprendo la necessaria compostezza e metto in fila le mie colpe: ho parlato senza permesso e senza permesso ho preso piacere. Solo per la seconda merito almeno cinquanta frustate sul culo ed altrettante sulle tette, lo so bene; per la prima potrebbe bastare il contrappasso che i bravi Dom sanno applicare, magari passare un giorno intero imbavagliata dalla penis gag che mi penetra la bocca e mi schiaccia la lingua.
“Però nonostante tutto sei stata brava, amore. Non se ne è accorto nessuno, davvero”. Mi sento in qualche modo sollevata, non ho fatto fare una brutta figura alla Padrona, che finge di disinteressarsi di me e ricomincia a scambiare due chiacchiere con gli altri Dom. Sento che parlano delle regole e delle punizioni, dell’obbedienza e dei premi; lei dice, ad un certo punto, che anche i Dom ricevono premi e punizioni dai sub, e capisco benissimo a cosa si riferisce, parla dell’obbedienza pronta e gioiosa con la quale rispondo ai suoi ordini, e mi rendo conto che io non ho mai punito lei. Al contrario, la sub lì accanto a me, prostrata sotto il tallone del giovane Dom, lo sta punendo, e direi che se lo merita.
“Non hai idea di come ti sta guardando il culo, amore. Muovilo ancora un po’, e ti darò il resto della cena”. Parla sempre di quel Dom che sento chiacchierare a voce troppo alta, e che adesso dice a lei che mi tratta troppo bene, mi dà troppo da mangiare mentre lui tiene a dieta rigidissima la sub, con l’obbiettivo farle perdere almeno una taglia; stasera, se capisco bene, digiuno e due litri di acqua con un diuretico, e ovviamente non avrà il permesso di pisciare fino a domani mattina. Di più, aggiunge, se proprio vorrà liberarsi, dovrà chiederlo molto umilmente, prendersi prima dieci frustate sulla pianta dei piedi e dopo bere almeno la metà di quello che avrà orinato. Lei dice qualcosa tipo interessante, per me è un trattamento da slave più che da sub ma l’idea mi eccita.
“Hai pensato la stessa cosa che ho pensato io, non è vero, amore? Magari lo faremo anche noi”. Lei si è di nuovo chinata per parlarmi all’orecchio, coglie l’occasione per stringermi tra due dita il capezzolo che spinge come per sfondare la coppa del reggiseno, prima piano, poi sempre più forte, e si ferma giusto un attimo prima di farmi venire; grazie, Padrona, di conoscere il mio corpo meglio di me stessa, vorrei dire a lei, ti amo e sono felice e fiera di appartenerti, e stavolta riesco a tacere. Lei sorride, come se avesse sentito, e probabilmente è così. Si rialza e risponde al Dom che le piaccio così come sono, e che mi tiene in forma con l’attività fisica. Aggiunge anche che se batto la fiacca, ovviamente sono punita come merito, e questo mi fa venire in mente qualche altra idea, mentre il Dom approva dichiarando che sembro fatta apposta per il ponyplay; rabbrividisco un po’, non è una cosa che mi ecciti più di tanto, e per fortuna non piace neanche a lei.
“Stai tranquilla, amore, adesso ti faccio assaggiare anche un po’ di carne”, mi dice lei che ha certamente percepito la mia preoccupazione, “e comunque un giorno o l’altro una codina te la farò portare. E dovrai imparare a muoverla come si deve”. Ecco, un plug con la coda da mettere nel culo, perché no, magari da gattina affettuosa ma con le unghie affilate, questo sì che mi piacerebbe, e già mi ci vedo a scodinzolare per il piacere di lei, che è poi anche il mio, come deve essere. Come mi piace il bocconcino che mi porge lei, sulla punta di uno stuzzicadenti. Sembra pollo, con una salsa ricca che lo copre ed un gusto un po’ più forte. Ancora, e ancora, sono quasi sazia, e non ho neanche dimenticato di ringraziare dopo ogni boccone; non ho neanche smesso di muovere il culo , sono sicura che il Dom alle mie spalle lo sta ancora guardando, lei è contenta ed io, in fondo, devo allenarmi.