Requiescat
di cristinadellamore
Allora, è finita. Eravamo andate a trovarla, la zia, ci eravamo fermate dieci minuti nella speranza che ci riconoscesse o almeno desse un qualsiasi segno, poi siamo andate via. E non appena tornate a casa è squillato il telefonino della cugina, e insomma, siamo tornate di corsa, sulle due moto visto che eravamo in tre, e siamo arrivate per trovare che se ne era andata.
Ci ha pensato lei, ovviamente, mentre io tenevo tra le braccia la cugina e la lasciavo piangere senza dire nulla. Ed è stata una piccola odissea. Per prima cosa, provate a cercare AMA Servizi Cimiteriali Roma, che è la stessa società che fa finta di smaltire i rifiuti: vengono fuori almeno dieci risposte che con AMA nulla hanno a che vedere, sono altre agenzie di pompe funebri che hanno inserito qualcosa che inganna Google, o più semplicemente hanno pagato per salire fino in cima alla lista.
Una volta trovata quella giusta ti rispondono con molta cortesia che sono pieni per i prossimi dieci giorni. Un morto ovviamente non ha più fretta, i vivi invece si, specie se non sei in un ospedale ma in hospice oncologico nel quale muore almeno una persona al giorno.
Però basta attraversare la strada: proprio per la ragione di cui sopra c’è lì in attesa una agenzia di pompe funebri. Lei va e ritorna dieci minuti dopo, dobbiamo portare la cugina con noi, vogliono la sua firma anche se pagheremo noi, ovviamente, la cugina è all’università, non ha reddito se non l’assegno alimentare del padre che si è sempre rifiutata di toccare, non chiedetemi perché, e ci sarà da lavorare anche su questo. Però lei almeno adesso ha un nemico che può affrontare, e insomma, è lei a discutere, trattare ed alla fine concludere, cremazione e documenti di viaggio per portare le ceneri in Basilicata, non abbiamo altro posto.
È uno scherzetto che costa più di duemila euro, scopro, e di questi più di cinquecento costa la semplice cremazione, arriverà, ci spiegano, una fattura direttamente da AMA, che il gas o quello che usa se lo fa pagare davvero caro. Telefoniamo anche al parroco: voglio dire, noi non ci crediamo ma la zia sì, ha diritto ad un funerale in chiesa e meno male che con la cugina si sono sentiti spesso, fissiamo anche la data (a proposito, lo sapete che bisogna aspettare almeno ventiquattro ore per procedere con i funerali?) e qui arriva un’altra bella sorpresa.
Sì, perché ci spiegano che bisogna aspettare tipo 15 – 20 giorni per avere accesso al crematorio, c’è la coda; ci spiegano che ormai si fanno cremare tutti perché i loculi costano troppo. Insomma, si dilata il tempo del dolore. Grazie.
Morire è un dolore ed un inciampo burocratico, oltre che un salasso dal punto di vista economico…
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condoglianze per la zia che non c’è più,comunque ormai si sa che anche morire è un lusso che si paga a caro prezzo,cinicamente parlando…
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Dicevano che era ancora in coma (lo è stato per un mese). Ma, quel giorno, ho avuto la sicurezza che mi stesse guardando è che stesse piangendo. Andai via, come sempre… ma con una strana è triste sensazione. Il tempo di aprire la porta di casa, dopo venti minuti di macchina, è squillò il telefono.
Riesco a capire, il dolore che avete provato. Vi sono vicino, lo sapete.
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Condoglianze per la zia, vi sono vicina. Ormai è diventato comune speculare sul dolore altrui, purtroppo…
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