Conigliette

di cristinadellamore

Stamattina mi sono svegliata per prima, mi sono liberata dall’abbraccio in cui lei mi stringe ogni notte ed ho infilato una vecchia vestaglia che ho trovato in un armadio: rosso scuro, calda, morbida ed un po’ logora, mi arriva fino ai piedi, lei mi ha detto che era del bisnonno, un omone.

Necessaria, perché siamo al paese e non siamo sole, all’altro capo di questa grande casa dormono mio cognato con la moglie e Leo.

Mi sento un po’ stordita, non solo a causa del passaggio all’ora legale: ieri sera in quattro abbiamo svuotato tre bottiglie del vinello che mio cognato compra da un contadino che abita qui accanto e che è decisamente traditore. Ho bisogno del bagno e di un caffè, non necessariamente in quest’ordine.

Per fortuna gli altri dormono ancora, o almeno sono ancora nella loro stanza. Faccio quello che devo fare dopo aver messo la moka sul fuoco – qui, da qualche parte, c’è una splendida macchina espresso di quelle con la leva, come non ce ne sono più neanche al bar, e voglio convincere lei a riportarla in servizio, ma per due o tre giorni ovviamente non vale la pena.

So dove mettere le mani nella grande cucina, vassoio, piattini, tazzine, ed una sottile fetta di pastiera per cominciare bene la domenica di pasqua. Non c’è bisogno di zuccheriera e cucchiaini.
E poi la sorpresa, che ho preparato ieri sera, prima di andare a letto. Quasi scottandomi pulisco la macchinetta del caffè e la carico di nuovo.

Sulla porta della nostra stanza mi libero della vestaglia e faccio un po’ di rumore per svegliare lei. Entro ed ammiro il risultato. Reggo sempre il vassoio, ma ho indossato un cerchietto per capelli ornato da due lunghe orecchie da coniglio, bianche e rosa, e cammino un po’ rigida. Le ho portato anche un uovo che ho decorato con le mie mani, è nascosto ma secondo me lo trova subito.