Sangue del mio sangue

di cristinadellamore

Mi sono svegliata nel bozzolo caldo del piumone ma ero sola.

Lei mi aveva abbracciata, la sera prima, ma adesso era sull’orlo del letto, il più lontano possibile, ed era sveglia come me: vedevo nella penombra il bianco dei suoi occhi e le iridi scure che brillavano. Aveva le labbra semiaperte sui denti bianchi e respirava un po’ più forte del solito.

“Stavo pensando a te, ti stavo guardando, scusami se ti ho svegliata”, mi ha detto.
“Dovresti scusarti per non avermi svegliata”, ho risposto avvicinandomi per toccarla.
“Sanguino ancora, lo so che non ti piace, ho fatto da sola”.

“Perdonata, se prometti di non farlo più”; le ho preso le mani e le ho leccate a lungo, per pulirle, e ci siamo riaddormentate tenendoci strette.